DM SPEED INTERVIEW

Mirko Lalli

Founder & CEO • The Data Appeal Company

Damiano De Marchi

Tourism & Destinations Expert • The Data Appeal Company

The Data Appeal Company e DestinAction hanno stretto una nuova collaborazione!

In seguito alla prima collaborazione avviata contestualmente al Bootcamp con la fornitura gratuita dello strumento “Data Appeal Studio” ai partecipanti, le occasioni per lavorare insieme aumentano.

Con la DM Speed Interview (in questa uscita in modalità doppia!) conosciamo più da vicino il Founder & CEO e il Tourism Destinations Expert di The Data Appeal Company, i quali offrono ai membri di DestinAction alcuni spunti nel perseguire il futuro nel Destination Management.

Mirko Lalli, come si descriverebbe in 3 punti?

“Non ho particolari capacità. Sono soltanto appassionatamente curioso” (cit.)

Quale esperienza (lavorativa o personale) ha segnato il percorso che poi l’ha portata a lavorare nel Destination Management?

Tra il 2008 e il 2013 mi sono trovato a gestire un progetto visionario e innovativo per il riposizionamento turistico della Regione Toscana attraverso una campagna pluriennale che ha letteralmente rivoluzionato il modo di usare la tecnologia, i social media e il marketing digitale a supporto della promozione.

Damiano De Marchi, come si descriverebbe in 3 punti?

Provo a descrivermi utilizzando tre aggettivi positivi che in ambito lavorativo mi sono stati spesso attribuiti: perspicace, preparato, sincero. Sui difetti – che sono molto più di tre – ci concentriamo la prossima volta.

Quale esperienza (lavorativa o personale) ha segnato il percorso che poi l’ha portata a lavorare nel Destination Management?

Già da quando ho iniziato a studiare il turismo all’università, mi è nata l’esigenza forte di capire come gestire un fenomeno che ha un’importanza e un impatto talmente significativi da diventare spesso identitario per un territorio. Destination management è per me da sempre il processo coordinato per una gestione sostenibile – in tutte le sue diverse accezioni – di una destinazione turistica.

Mirko Lalli, da quale bisogno del settore turistico nasce The Data Appeal Company e quali sono i punti di forza della sua crescita?

TDAC nasce per DEMOCRATIZZARE e SEMPLIFICARE l’uso dei dati attraverso la tecnologia e l’Intelligenza Artificiale. Democratizzare vuol dire che deve essere sostenibile, in termine di prezzo, anche per le piccole imprese. Semplificare vuol dire che ci facciamo carico noi della complessità e restituiamo informazioni e azioni semplici, comprensibili da tutti.

 

Quali sono le principali differenze tra i dati e i servizi da voi forniti in ambito turistico e i dati di osservatori regionali e istituti nazionali?

Due differenze: (1) i nostri dati sono basati sul comportamento in tempo reale dei viaggiatori online e (2) abbiamo un approccio “big data” piuttosto che un approccio “statistico” tradizionale.

Damiano De Marchi, qual è l’importanza dei dati qualitativi e quantitativi nel valutare la reputation di una destinazione?

Come ho già scritto in passato la reputazione è diventata un elemento fondamentale di influenza in tutto il customer journey. Le destinazioni hanno il compito di conoscerla e gestirla in maniera consapevole, inserendola tra gli obiettivi strategici della propria pianificazione. Naturalmente è importante sottolineare che ogni singolo elemento dell’esperienza gioca a formare la reputazione complessiva, per cui nessun stakeholder o operatore può sentirsi escluso da questo compito. Infatti è dalla soddisfazione dei propri clienti – ovvero dall’originare aspettative e derivarne percezione – che si può instillare la scintilla del ritornare in un luogo dopo esserci già venuti, ma anche per la fondamentale influenza su prospect interessanti che si troveranno a dover scegliere in un’arena competitiva particolarmente aggressiva. Per questo le tracce digitali che tutti noi condividiamo nel web (recensioni, giudizi, post, ecc), se analizzati con metodologie corrette diventano una chiave di lettura quantitativa e qualitativa fondamentale.

 

Dall’analisi alla strategia fino all’operatività i dati per il marketing territoriale di una destinazione quale ruolo giocano?

A mio parere non può esistere una pianificazione strategica e operativa efficace ed efficiente che non parta da una analisi adeguata dei dati a disposizione. La possibilità di attingere alle diverse fonti dati ormai è alla portata di tutti, a partire dai dati ufficiali fino ai diversi provider privati. Per me quindi non è più possibile gestire la grande sfida della ripresa sostenibile del turismo senza una base dati idonea. Sta però al destination manager la selezione di quali tipologie di dati mettere in campo e a quali fornitori rivolgersi, in relazione agli obiettivi che sono stati definiti e in concerto con gli altri decisori territoriali. Gli esempi positivi, anche in Italia, di marketing territoriale sono tutti frutto di una grande competenza che si associa a un costante dialogo con le parti in gioco.

In chiusura, un augurio ai Destination Manager del prossimo futuro.

Mirko Lalli. In tutte le nostre presentazioni mettiamo sempre una frase: “Without data, you’re just another person with an opinion”. Ecco, l’augurio è quello di lavorare sempre più guidati dai dati e meno dalle opinioni.

Damiano De Marchi. Questa estate sarà particolarmente importante per il turismo italiano, con conseguenze più profonde di quelle che siamo abituati ad affrontare e con la necessità di un immediato cambio di paradigma negli obiettivi. L’augurio è che i Destination Manager del prossimo futuro abbiano la competenza e la possibilità di cogliere questa sfida. Io sono ottimista!

Grazie a Mirko Lalli e a Damiano De Marchi!