DM SPEED INTERVIEW
Giacomo Andreani
Co-founder e CEO di Expirit

Giacomo Andreani, come ti descriveresti in 3 punti?
- Solare
- Visionario
- Casinista
Su quali territori operi e quali sono le sfide che affronti giornalmente?
- MaMa – Marca Maceratese (la rete dei 55 comuni della Provincia di Macerata)
- Piana di Lucca (Lucca, Capannori, Porcari, Altopascio, Montecarlo, Villa Basilica)
- Deruta
Le sfide giornaliere: coordinamento tra pubblica amministrazione, operatori, cittadini e il nostro team; trovare nuove opportunità di sviluppo per i territori italiani e quindi anche per la nostra imprese.

Quale esperienza (lavorativa o personale) ha segnato il percorso che poi ti ha portato a diventare un Destination Manager?
Marca Maceratese. Abbiamo iniziato con la partecipazione a un bando per lo sviluppo di un’infrastruttura dell’accoglienza turistica della provincia, proponendo la realizzazione di 2 guide turistiche. Da lì, è partito un percorso che ancora continua insieme ai comuni, agli operatori e a tutti gli appassionati che ci ha permesso di diventare il riferimento per lo sviluppo turistico del territorio, curando eventi, percorsi di formazione, l’infrastruttura digitale, i canali di comunicazione…
Perché Destination Manager e perché in Italia?
Destination manager perchè ci sono dentro tante componenti, da quella economica, a quella statistica, a quella gestionale, fino a quelle per me più appassionanti come la dimensione psicologica, sociologica, antropologica. Mi vedo come un coach il cui scopo è quello di “creare la squadra” e farla giocare al meglio, dove ciascuno possa esprimersi al meglio e permettere a tutto il territorio di liberare pienamente il potenziale e giovarne dal turismo.
In Italia, nonostante l’incredibile patrimonio che abbiamo, c’è un problema importante e diffuso di mancanza di consapevolezza del ruolo del turismo da parte delle comunità ospitanti e delle amministrazioni (locali e centrali).

Qual è la direzione che vedi per il Destination Management nei prossimi 2 anni?
Fare destination management non può prescindere da una definizione chiara e puntuale della governance e dei meccanismi partecipativi per rendere i cittadini artefici del proprio destino.
Fare destination management vorrà dire curare non solo la dimensione più propriamente turistica, ma agire per migliorare la qualità della vita delle persone che abitano i territori.
Fare destination management significa pianificare, significa avere una visione per il territorio.
Fare destination management significa concretizzare la visione, creando un team locale di professionisti che possa lavorare tutti i giorni per assicurare la sostenibilità e la continuità della destinazione.
Un augurio ai Destination Manager del prossimo futuro.
Non studiate solo turismo e di economia, ma leggete anche libri di psicologia, di marketing, di antropologia, di diritto, romanzi. Viaggiate il più possibile, andate sul campo a incontrare gli operatori (a partire dai più piccoli) e non fatevi scoraggiare dalla diffidenza iniziale e dal pessimismo che qualcuno proverà a buttarvi addosso. Si è sempre fatto così… prima che arrivaste voi!
Grazie a Giacomo Andreani!
