PLACES

Il Cretto: dove storia e arte si incontrano

MARIA LUCIA DI GIROLAMO

Ci troviamo nel cuore della Valle del Belice nella Sicilia occidentale, a Gibellina Nuova. Un paese dalle strade larghe, dalle grandi piazze, dove ogni angolo è occupato da opere di arte contemporanea. Lo definiscono un museo a cielo aperto! E proprio come in un museo però, il silenzio è particolarmente percettibile trasmettendo, a volte, una sensazione di desolazione, smarrimento, disorientamento. Il paese, infatti, è abitato prevalentemente da una comunità catapultata in una realtà che sembra non appartenergli.

È dal 1968 che il paese di Gibellina, quello vero, originale, pieno di storie, di vita vissuta, di tradizioni non esiste più sulla cartina geografica. Durante una fredda notte di gennaio, gli abitanti di Gibellina vennero svegliati di soprassalto, inaspettatamente da un forte tremolio della terra. C’è chi ebbe il tempo necessario per fuggire, chi invece, estremamente attaccato alle proprie radici decise di affidarsi al destino.
Un’identità culturale completamente distrutta.
Una comunità locale completamente rasa al suolo.
Un paese completamente scomparso, senza più un’anima.

 

Oggi, a una decina di chilometri dal paese nuovo, percorrendo una strada a tratti tortuosa, a tratti scorrevole, circondata dal verde delle vigne e degli ulivi e dall’azzurro del cielo, da lontano si nota una distesa bianca di forma quadrata, un disegno quasi surrealista. Avvicinandosi un po’ di più ci si sente sempre più piccoli davanti a una maestosa colata di cemento. Una delle forme di Land Art più grandi al mondo: il Grande Cretto

Qui, l’artista contemporaneo Alberto Burri, nel lontano ’80, di fronte alla drammatica visione di un paese annientato, disse “…ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così che resti perenne ricordo di quest’avvenimento”

Oggi il Grande Cretto, o Cretto di Burri è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove si riesce a sentire solo il rumore del vento. Un posto talmente suggestivo che, percorrendo le sue “vie” si viene travolti da un lungo brivido, un’emozione unica. Un luogo attraversato da artisti di tutto il mondo, storici dell’arte, fotografi, attori, visitatori curiosi. Eppure, c’è chi nella vecchia Gibellina decide di non andare più o passarci solo di rado, e sono proprio coloro i quali sono nati e hanno vissuto in quel paese. Persone che non hanno accettato l’idea di voler ricoprire quello che rimaneva di un passato parte della propria vita.

Nonostante ciò, c’è chi in questo luogo mistico ci ha creduto e vuole continuare a crederci, progettando un futuro che possa offrire maggiore vita al Cretto. L’idea è proprio quella di creare un punto di accoglienza, un visitor center con i servizi necessari, che faccia da cornice all’opera senza rubarle la scena, dando ai visitatori l’incredibile opportunità di immergersi in un ambiente contemporaneo testimone di un lungo passato.