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DestinAction in BIT tra nomadi digitali, destinazioni e un ottimo aperitivo associativo!
DestinAction si è incontrata in BIT, l’appuntamento milanese annuale ha portato la community a riunirsi domenica 12 febbraio, alle 14.30 in Sala Coral 2, dove la nostra Presidente Lucia Tucci ha moderato un panel molto interessante dal titolo “Nomadi Digitale: la nuova sfida per la destinazioni”. Per chi era allo stand, con clienti o semplicemente in BIT per piacere, è stato un buon pretesto per staccare dalla confusione della fiera e re-immergersi nella vita associativa.
Nomadi digitali
Un target emergente per il settore turistico
Quale panorama vorreste vedere dall’ufficio dei sogni?
Oggi nel mondo ci sono più di 35 milioni di persone che si definiscono Nomadi Digitali, ovvero professionisti che hanno scelto liberamente il luogo in cui lavorare da remoto.
Questo perché il mondo sta cambiando rapidamente, e con esso anche il modo di lavorare e di viaggiare. E così si stanno aprendo nuove opportunità e sfide per il settore del turismo. Grazie alle tecnologie digitali, le destinazioni turistiche possono trasformare il lavoro da remoto in un importante indotto economico e sociale per le persone, le aziende e i territori.
Durante la tavola rotonda, il punto di vista di coloro che rappresentano l’offerta al servizio di questa emergente categoria di viaggiatori si è incrociato con i bisogni di chi ne fruisce e la visione di coloro che delineano la strategia di sviluppo territoriale.
Vediamo più da vicino le varie voci del panel:
Il punto di vista del fruitore, il Nomade Digitale
Davide Fiz nel 2022 ha ideato il progetto “Smart Walking” che lo ha portato ad attraversare le 20 regioni italiane camminando di mattina e lavorando in “smart working” al pomeriggio da luoghi sempre diversi. Divulgando la sua esperienza si prefigge di sensibilizzare sulle tematiche del work/life balance e della riscoperta del turismo slow.
Il punto di vista dell’Associazione dei Nomadi Digitali
Giacomo Andreani, CEO di Expirit, è anche Responsabile Progetti Territoriali Ass.Ita.N.D, ente no profit del Terzo Settore che vuole contribuire a rendere l’Italia una destinazione attrattiva, accogliente e ospitale per remote worker e nomadi digitali provenienti da ogni parte del mondo.
Come sottolinea Giacomo “i nomadi digitali sono un movimento globale di professionisti, imprenditori e lavoratori da remoto, indipendenti da una posizione geografica specifica, che utilizzano le tecnologie digitali per conquistarsi la libertà di vivere e lavorare da luoghi diversi del mondo”. Sottolinea la parole “libertà” e sfata il mito del nomade digitale “scansa fatiche”. Ecco il suo identikit sulla base dei dati presentati secondo il Rapporto sul nomadismo digitale in Italia.
- Età media: 37 anni
- Ambito lavorativo: comunicazione e marketing, insegnamento e formazione, informatica, grafica e design.
- Cosa cercano in una destinazione: buona qualità della connessione internet; costi della vita adeguati alle loro esigenze; attività culturali; possibilità di sperimentare le tradizioni locali.
- Destinazioni preferite in Italia: Sud e isole (43%); Centro (14%); Nord (10%).
Il punto di vista dell’offerta
Luca Piras è CEO di HQVillage, ha l’obiettivo di portare lo Smart working all’interno dei piccoli borghi italiani. In che modo? Accompagnando le amministrazioni locali e i singoli proprietari immobiliari attraverso un processo di rigenerazione delle infrastrutture e delle abitazioni: sostenibile, digitale e orientato a preservare l’autenticità del luogo. Contemporaneamente, lavora a fianco di smart workers, aziende e al servizio delle comunità Digital per offrire loro soluzioni innovative che rispondano alle loro esigenze lavorative e personali.
Nicolas Verdosa è CEO di Ruralis.com, la start-up innovativa che digitalizza le case vacanza e strutture ricettive, offrendo ai turisti da tutto il mondo la possibilità di scoprire i tesori nascosti delle aree interne.
Il punto di vista della governance territoriale
In qualità di Destination Manager, Enrico Ferrero, CEO di Ideazione srl, ha parlato all’evento con la voce dei territori. Per riuscire ad attrarre e a soddisfare le esigenze di remote worker e nomadi digitali occorre sicuramente lavorare sulla consapevolezza di operatori pubblici e privati, istituzioni e cittadini su chi siano realmente queste figure “fittizie” e di cosa hanno bisogno. Serve progettare un’offerta uniforme, strutturata e coordinata di prodotti e servizi studiati ad hoc per le esigenze specifiche di professionisti che vivono, lavorano e viaggiano, in maniera completamente diversa rispetto alle generazioni precedenti e comunicarla adeguatamente. Sistematizzare e coordinare gli interventi di operatori pubblici e privati (sfruttando anche le opportunità legate al PNRR), per creare un sistema di accoglienza e ospitalità distribuito su tutto il territorio regionale e nazionale è una delle grandi sfide di questo comparto.
E dopo un giro in BIT con la community in cui ci siamo persi e ritrovati, l’appuntamento fisso è stato l’aperitivo associativo con gli associati e i partner, un momento di confronto e di scambio, accompagnato da un’ottima birra o uno spritz!
Alla prossima DestinActioner, è stato un piacere!